
A voi che sedete di fronte e che attendete un'azione stupefacente, un gioco che vi ipnotizzi, una parola che vi colpisca nell'animo e che vi faccia discutere, un pensiero che stimoli la vostra mente e il nostro dialogo. E' il mio momento e salgo sul palco. La scenografia offre una sedia, un catino colmo d'acqua e un anonimo telo bianco alle spalle che fa da sfondo. Mi avvicino alla sedia e mi accomodo. Mi tolgo le scarpe, le calze e con gesto lento e svogliato sollevo i pantaloni fino alle ginocchia. Immergo i piedi nella bacinella e, contemporaneamente, afferro da una tasca un piccolo quaderno che leggo avidamente e con interesse. Un colpo di tosse interrompe il vostro silenzio. Segue un breve e timido sbadiglio. I minuti trascorrono lenti e inesorabili. Alzo lo sguardo e vi osservo. E' la mia parte questa e la voglio recitare al meglio. Gioco con l'acqua, la scuoto velocemente e noto con piacere che il sapone che ho utilizzato produce una morbida e profumata schiuma. Mi lanciano un asciugamano: è l'ora di iniziare. Asciugo comodamente le mie estremità pulite e profumate, poi raccolgo il primo calzino e lo arrotolo diligentemente per infilarci comodamente il piede. Faccio il medesimo gesto con il secondo, senza fretta. Infine, con estrema calma, indosso le scarpe e presto attenzione ad allacciare le stringhe con metodo per evitare che dopo pochi passi si sciolgano. Mi accorgo che a terra, proprio davanti a me, c'è un grande foglio bianco. Lo sollevo, mostrando a tutti la scritta a caratteri cubitali: GRAZIE PER L'ATTENZIONE.
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